Gennaro Barci comincia a dipingere nel 2006 e dopo circa un anno di sperimentazioni, decide di fermarsi a studiare i processi di interazione tra i colori: due smalti liquidi su un supporto piano tendono a mescolarsi tra loro in maniera autonoma. Comincia a pensare che attraverso quel fenomeno, a cui darà il nome di blending, è possibile spersonalizzare il prodotto dell'atto creativo e raggiungere concetti che trascendono la sfera del reale.
Lavorando su un supporto trasparente come il metacrilato nota che da un lato i colori si mescolano,mentre dall'altro resta impresso il primo istante dell'atto pittorico, svelando il segno lasciato dal colore prima del processo di spersonalizzazione. Decide quindi di modellare il supporto dipinto in maniera tale da mostrare e rendere fruibili i due momenti del processo di metamorfosi. Pubblica i suoi primi scritti sull'argomento nel 2009 in un piccolo catalogo autoprodotto dal titolo: “Il Sè Transpersonale”.
Nel 2011 il maestro Barci entra in contatto con il Metaformismo della Prof.ssa Giulia Sillato, che lo porta a comparire in una serie di prestigiose rassegne espositive in luoghi come il Chiostro del Bramante a Roma, il Palazzo dei Giureconsulti di Milano, il Palazzo della Gran Guardia a Verona, accompagnate da importanti pubblicazioni edite da case come la Mazzotta o la Mondadori. Sempre nel 2011 pubblica un secondo scritto nel volume "Il Metaformismo", edito da Mondadori e redatto dalla Prof.ssa Giulia Sillato.
Nel 2014, dopo anni di studi e confronti con l'indagine critica sulla Metaforma, pubblica il suo enunciato programmatico sulla Seconda Forma: in sintesi l'artista dichiara che per descrivere concetti legati all'immateriale è necessario attraversare una prima fase di spersonalizzazione del momento creativo attraverso un atto pittorico, seguita da una seconda fase in cui, attra verso il processo scultoreo, la creazione viene riportata sul piano fisico e resa fruibile.
La 'Seconda Forma' è la fusione tra la spiritualità del gesto pittorico e il concretismo della materia scultorea. Il processo della 'Seconda Forma' comincia dalla struttura eterea del supporto (il metacrilato trasparente), su cui si imprime il momento di un’azione pittorica impulsiva. Il supporto dipinto viene poi modellato, invade lo spazio e diventa forma.
L’atto pittorico si rivela sul supporto sotto forma di linee, punti, schizzi disegnati dal colore; risulta però essere privo di immagine, in quanto riconducibile solo ad una manifestazione del momento creativo. ("What was to go on the canvas was not a picture but an event." - Harold Rosenberg, The American Action Painters)
Quei segni lasciati dal colore, se impressi su un supporto formabile come il metacrilato, diventano materia che può essere modellata e scolpita. Essi nascondono in sé, come fossero una pietra o un marmo, un’immagine non ancora rivelata ("Ogni blocco di pietra ha una statua dentro di sé ed è compito dello scultore scoprirla." - Michelangelo) e sono, nello stesso tempo, anche il residuo di un atto creativo. La fase scultorea può svelare l’immagine intrinseca di quell'atto, che ora è materia plasmabile, e renderla quindi fruibile.
L’esistenza di una “seconda forma” nell'arte plastica è un postulato nuovo e interessante, soprattutto se mosso da un artista giovane che osserva il mondo attuale con occhi vergini, con ciò intendendo una totale autonomia generazionale da tutte le infrastrutture culturali, politiche, sociali degli ultimi decenni del secolo scorso… Espressione del futuro, egli appare proiettato in un mondo nuovo, interamente da costruire.
E che si tratti di un’analisi rivolta alla scultura lo si evince dall'insistenza con cui nel suo enunciato programmatico sostiene che pittura e scultura devono poter procedere insieme perché “… solo insieme aiuteranno l’essere umano ad entrare dentro i misteri della sua esistenza.”
Egli infatti non ammette una scultura senza colori, indispensabili, questi, a muovere le emozioni del mondo,esattamente come non ammette ai soli colori la possibilità di percepire i segreti dell’Universo, giudicandoli troppo fragili in se stessi.
Tale posizione teoretica era largamente diffusa nel mondo antico, da un cui frammento territoriale l’artista proviene (Magna Grecia), quando si riteneva appunto che il candido modellato marmoreo delle figure rappresentanti le divinità non potesse esimersi dal ricoprirsi di colore, inteso questo come veicolo di conoscenza.
Oggi, seguendo il processo di automodellazione del metacrilato con superfici adattabili a forme non convenzionali, si avverte la medesima esigenza e ciò non può essere una coincidenza, ma la convinzione sedimentata nei secoli della trapassabilità del senso attraverso il colore.
Ma come è possibile intravedere una “seconda forma” senza riuscire a riconoscere la prima? Qui è tutta la complessità intellettuale del giovane scultore che ben intuisce come le forme plastiche apparenti, anche se non figurative, siano la copertura di qualcosa di più profondo ed essenziale di cui necessita possedere la chiave interpretativa.
La “seconda forma” non è quella che si vede manifestamente come fenomeno, ma quella che si percepisce come noumeno in grado di condurci alla verità per riscoprire l’essenza del messaggio artistico.
Essa si intuisce appena, e fugacemente, sul sottofondo dell’opera e richiede a chi osserva un particolare allenamento delle facoltà percettive che si allerteranno a cogliere quel senso che sfugge a tutti tranne a chi ha saputo intravederne la via per arrivarvi.
Sculture apparentemente innocue, quelle di Gennaro Barci, ma profondamente concettuali, aprono le porte a una consapevolezza del reale assolutamente in linea con questa nostra contemporaneità che impone il protagonismo dell’intelletto e non quello della visione.
Da un pensiero all'altro, da un perché a quella voglia di riscatto. I lavori di Gennaro Barci ci regalano nella guerra dei numeri della vita, la libertà del “ritorno”, la libertà di reinventarsi senza vendere cara la propria pelle. La Seconda Forma che declina nel suo processo creativo è il frutto di un percorso intenso di ricerca artistica e personale che ancora oggi continua.
I lavori di Barci sono privi del disagio di domande scomode, ma intrisi di sensazioni, di poesia e desiderio. Colore e Forma, Essenza ed Esistenza si mescolano e trovano il giusto equilibrio nella terza dimensione, dove l’opera diventa energia, dove il pensiero artistico diventa realtà tangibile che dialoga con lo spazio. Con forza e decisione il percorso artistico di Gennaro Barci è il risultato di una ricerca che parte dallo studio della materia pittorica per poi arrivare alla “discussione” tra equilibrio ed armonia, che si compie in quello che lo stesso artista chiama blending.
È un invito ad emozionarsi, alla tentazione di lasciarsi coinvolgere da un linguaggio artistico esclusivo, ma capace di raggiungere tutti. Il Metaformismo della ricerca di Barci, costruito su forti interazioni di metodo, ci rende complici di un processo creativo in evoluzione, capace di restituirci la possibilità di fantasticare e immaginare cosa potrà succedere da lì a poco.
È un invito a cercarsi sempre, a lottare contro le distanze e la pigrizia, a riaccendere il desiderio di non omologarsi alla fatalità della vita, a considerare sempre l’altra metà della medaglia, l’altra metà del tempo creativo che le forme scultoree ci regalano. Lavori forti, vigorosi, che ci accompagnano “nel momento magico” della libertà, che ci viene concessa, di assaporare le emozioni celate in una piega, mescolate nei colori, racchiuse in una forma.
La Seconda Forma di Gennaro Barci è il risultato della libertà artistica che fonde l’equilibrio pittorico con l’impeto scultoreo. Il risultato è il coraggio di un’idea che distrae lo spazio, e con forza va incontro al cielo.
L’artista plasma e genera una nuova forma, un nuovo spazio in cui la materia “vive”, e si trasforma in equilibrio, energia, espressione di un idioma artistico visivo chiaro, leggibile, che caratterizza e contraddistingue l’intera ricerca. Opere che dialogano con la luce, con il colore, frammenti di realtà tangibile pronta a trasfigurarsi a sublimarsi, a concepire nuove forme e concetti. Gennaro Barci è artista della materia ma anche della luce, che sapientemente combina con forza ed armonia, ottenendo la giusta sintesi visiva. Il risultato è eccelso, attraversa il vigore del tempo della creazione e diventa poesia visiva intrisa da tracce di colore di diverse tonalità: brune, rossicce, azzurre, ceree, ed altre vivaci sfumature, che scorrono nella materia e si filtrano nelle pieghe del movimento entrando in contatto con le radiazioni luminose che la struttura assimila e consuma.
I lavori di Barci sembrano in procinto di spiccare il volo, suggerendo in chi li osserva l’istante, il tempo, il momento, ne prima ne dopo, che sta per compiersi; i controversi equilibri delle forme si insinuano nel vuoto dello spazio in attesa che si completi quella “trasfigurazione” creativa che rendono le opere leggere, fluttuanti, ma così cariche di storie, di stagioni che sta a noi raccogliere e vivere.
2016
- Palazzo Cancelleria Apostolica Vaticana, Roma (RM) - a cura di Giulia Sillato
- Galata Museo del Mare (Mu.Ma.), Genova (GE) - a cura di Giulia Sillato
- Megastore Mondadori Piazza Duomo, Milano (MI) – a cura di Avangart
- Castel Monastero Resort & Spa Toscana, Siena (SI) - a cura di Fondazione Mazzoleni
- JW Marriott Venice Resort & Spa, Isola delle Rose Laguna di San Marco (VE) - a cura di Fondazione Mazzoleni
- Teatro all'Antica e Palazzo Ducale, Sabbioneta (MN) - a cura di Giulia Sillato
2015
- Hotel Victor, Miami Beach (USA) - a cura di Salvo Nugnes
- Complesso Valentianum, Vibo Valentia (VV) - a cura di Giorgio Bonomi, Lara Caccia, Giorgio di Genova, Vincenzo Le Pera
- Polo Museale Civico Diocesano, Sulmona (AQ) - a cura di Vittorio Sgarbi e Gaetano Pallozzi
- EXPO Gate, Milano (MI) – a cura di Giulia Sillato
- Palazzo dei Giureconsulti, Milano (MI) - a cura di Giulia Sillato
2014
- Palazzo Orti Manara, Verona (VR) - a cura di Giulia Sillato
- Art Hub Liwa, Abu Dhabi (UAE) - a cura della Galleria
- Chiostro del Bramante, Roma (RM) - a cura di Giulia Sillato
- Museo del Presente, Rende (CS) - a cura del Museo
2013
- Palazzo Dei Capitani del Lago, Malcesine (VR) - a cura di Giulia Sillato
2012
- Galata Museo del Mare (Mu.Ma.), Genova (GE) - a cura di Giulia Sillato
- Palazzo della Gran Guardia, Verona (VR) - a cura di Giulia Sillato
- Palazzo Comunale Enrico Gagliardi (VV) - a cura di Giorgio Di Genova
2011
- Itaca Gallery, Verona (VR) - a cura di Giulia Sillato
- Giardino di Palazzo Corvaja, Taormina (ME) - a cura di Giuseppe Filistad
- Museo Magma, Roccamonfina (CE) - a cura di Paolo Feroce
- Fondazione Luciana Matalon - Milano (MI) - a cura di Giulia Sillato
2010
- Museo Civico d'Arte Contemporanea, Acri (CS) - a cura di Luigi Tallarico
- Museo di Trebisacce, Trebisacce (CS) - a cura di Luigi Tallarico
- Complesso Provinciale Santa Chiara, Cosenza(CS) - a cura di Luigi Tallarico
- Museo Magma, Roccamonfina (CE) - a cura di Paolo Feroce
- Palazzo dei Congressi, Roccamonfina (CE) - a cura di Paolo Feroce
- Castello di Grobnik, Fiume (RI), Croazia - a cura di Adelinda Allegretti
- Centro Congressi Medioevo, Olgiate Comasco (CO) - a cura di Adelinda Allegretti
2009
- Palazzo dei Sette, Orvieto (TR) - a cura di Adelinda Allegretti
- Museo MAUI, Caserta (CE) - a cura di Paolo Feroce
- Complesso Monumentale del Belvedere di S. Leucio, Caserta (CE) - a cura di Roberto Ronca
- Palazzo dei Congressi, Roccamonfina (CE) - a cura di Paolo Feroce
- Castello Ruffo, Scilla (RC) - a cura del Centro Culturale Hesperia
- Museo Civico Umberto Mastroianni, Marino (RM) - a cura di Adelinda Allegretti
- Primo Piano Living Gallery, Lecce (LE) - a cura di Dores Saquegna
- Atahotel Varese Business & Resort****, Varese (VA) - a cura di Adelinda Allegretti
2008
- Galleria Hesperia, Pomezia (RM) - a cura del Centro Culturale Hesperia
- Biblioteca Comunale, Belmonte Calabro (CS) - a cura di Miriam Peluso
Bibliografia essenziale:
2015
- “L'arte e il tempo”, Editoriale Giorgio Mondadori
- “Catalogo dell’Arte Moderna n° 51”, Editoriale Giorgio Mondadori (di prossima pubblicazione)
2014
- “L’arte Contemporanea nelle antiche dimore 29^ Edizione”, Mazzotta Editore
- “Catalogo dell’Arte Moderna n° 50”, Editoriale Giorgio Mondadori
- “Percorsi d’Arte, Arte oggi in Italia”, a cura di E. Le Pera (testi di Toti Carpentieri, Teodolinda
Coltellaro, Giorgio Di Genova, Ghislain Mayaud), Rubbettino Editore
2013
- “L’arte Contemporanea nelle antiche dimore 28^ Edizion.e”, Mazzotta Edtore
- “Catalogo dell’Arte Moderna n° 49”, Editoriale Giorgio Mondadori
2012
- “L’arte Contemporanea nei Civici Musei - 2^ Edizione”, Mazzotta Editore
- “Premio Limen Arte - IV Edizione”, Rubbettino Editore
- “Il Metaformismo Vol. II”, Editoriale Giorgio Mondadori
- “Catalogo dell’Arte Moderna n° 48”, Editoriale Giorgio Mondadori
2011
- “Il Metaformismo Vol. I”, Editoriale Giorgio Mondadori
- “Catalogo dell’Arte Moderna n° 47”, Editoriale Giorgio Mondadori