Giovanna Fra è nata a Pavia, si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, preparando una tesi su John Cage ed il rapporto tra arte e musica nel ‘900 nel contempo studia restauro conservativo tra Milano e Venezia.
La sua visione creativa ha privilegiato la fisicità dinamica del colore in relazione alle diverse consisten-ze della materia, fissando nell’immediatezza del gesto attimi di sospensione e rarefazione.
La pittura secondo Giovanna Fra, procede per cicli di ricerca legati alla dimensione interiore del colore e alle risonanze sonore del “paesaggio” vissuto come luogo di sconfinamenti al di là dell’aspetto descrittivo della natura.
Nella serie di dipinti intitolati “Rumore bianco” (2002-2003) con tracce di pigmenti disgregati tra luce e ombra, il percorso dei segni allude a spazi evanescenti, orizzonti luminosi che dialogano con impron-te fissate sulla superficie.
Le immagini seguono il divenire degli stati d’animo che esprimono la natura cangiante del colore, per esempio nei “Segni in attesa” (2004-2005) si fissano possibili rapporti tra gesto e materia, tra segno e supporto.
In altri casi, la genesi delle forme risponde al “linguaggio mutevole” degli elementi (acrilici, pigmenti naturali, polveri d’argilla) cercando punti di equilibrio tra le loro diverse consistenze
“Ali del colore” (2007) evoca i voli segreti della materia, immagini sospese sugli orizzonti della luce che nascono dai processi del fare, dall’emozione del gesto che modifica la pelle del colore.
“L’esercizio quotidiano del dipingere mi permette di prendere coscienza non solo del mio personale percorso ma soprattutto delle energie che mi accomunano a tutti gli altri esseri, in quanto fare pittura è rivelare rapporti vitali tra me e il mondo che mi coinvolge e mi modifica.”
Così si è espressa l’artista in una personale dichiarazione di poetica.
Con “Ipergrafie" e “Texture”(2014) ha origine una nuova sperimentazione tecnica, fotografia digitale e pittura si evolvono in un nuovo percorso.
La prima esposizione avviene ancora studente dell’Accademia, nel 1991 presso lo storico Bar Jamaica di Brera a Milano.
Tra le principali mostre in sedi pubbliche e private si segnalano: “Rumore bianco” Chiesa dei S. Am-brogio e Bellino di Vicenza. “Fugaci cromie” Palazzo del Broletto di Pavia. “Arte aniconica” Casa del Mantegna a Mantova. “Carte italiane” Istituto Borges, Buenos Aires. “Dialogo tra generazioni, dal Futu-rismo ai giorni nostri” Ambasciata Italiana, Il Cairo. “Quattro volti” Istituto Italiano di Bruxelles. “Mi-chelangelo oggi” Westend Galerie, Francoforte. “Texture” Mondadori Store Duomo a Milano, nello stesso anno espone “Fil Rouge” presso la V.I.U. Isola di San Servolo nell’ambito della Biennale di Archi-tettura a Venezia. Nel 2015 è invitata alla manifestazione di beneficenza Convivio a Milano e alla col-lettiva “Nothing is real” M.A.O (Museo d’Arte Orientale) Torino, segue la personale “Lo Do La Fra” a Pa-lazzo Coveri, Firenze. In occasione della personale “Paesaggi sonori” alla Galleria Rotta Farinelli di Ge-nova presenta il Catalogo (Skira ed.) a cura di Luca Beatrice e Vittorio Sgarbi, nello stesso ambito viene collocata una sua scultura “Colonna picta” nel Museo del Parco di Portofino. Nel 2016 presenta la mo-stra “Texture” presso il Museo Nazionale d’Albania di Tirana e partecipa alla collettiva “The Real Face” a Villa Faravelli ad Imperia, un omaggio alla figura di David Bowie. Sue personali alla Galleria Armanda Gori di Prato e al Centro Steccata di Parma. Diverse le collaborazioni con gallerie di Brescia, Milano e Bari, con le quali presenzia a numerose Fiere d’arte italiane, tra le quali Parma, Pavia, Piacenza, Forlì e Genova.
Recenti sono le installazioni luminose al Castello Visconteo di Pavia dove celebra i suoi 25 anni di car-riera e nell’ambito del Festival estivo presso la Fortezza Santa Barbara di Pistoia, capitale della cultura italiana 2017
Presso Palazzo Vetus di Alessandria rende omaggio a Luigi Tenco “Se stasera siamo qui” insieme ad un intervento musicale di Enzo Iacchetti, mentre a Villa Medici del Vascello di San Giovanni in Croce(CR), viene allestita un intera sala di opere dedicate alla figura di Cecilia Gallerani, la Dama con l’ermellino di Leonardo, e installata una mostra personale all’interno dello storico jazz club Blu Note di Milano dal titolo “Yellow, Red and Blunote”
Questo stesso anno è invitata a partecipare al Friendschip project nel Padiglione Nazionale della Re-pubblica di San Marino per la 57’ edizione della Biennale di Venezia.
“Tempus-Time” è il titolo della mostra all’interno della Reggia di Caserta, inaugurata nel mese di giu-gno del 2018, accompagnata da un catalogo a cura di Luca Beatrice (Skira ed.)
Nel 2019 inizia la collaborazione con Glance Studio di Forlì
È invitata alla 58’ Biennale di Venezia, dove in una sala di Palazzo Bollani (Padiglione della Repubblica di San Marino) presenta Timelaps a cura di Vincenzo Sanfo.
Partecipa ad un nuovo progetto digitale dal titolo #Distanzazero con la direzione artistica di Alberto Bartalini in collaborazione con Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli presso Lajatico.
Vive e lavora a Pavia dove ha studio.