Catalogo Addamiano ''Molfetta Mon Amour''
07/12/2013 - 07/01/2014
La città vecchia, minuscola e complicatissima città. Ancor più che ad un labirinto o ad un meandro, fa pensare d’esser entrati in una serratura.
Le straducole strettissime ed alte seguono un itinerario proprio e non hanno mai un punto d’arrivo preciso, una piazza, una chiesa.
Cunicoli scavati nella pietra tenera e chiara su cui arrivano i riflessi del mare, e, se si vien presi nelle volute, nei giri viziosi delle viuzze, ci si sente consegnati ad uno spazio volubile, ad un percorso interno alle cose, che mai ci consentirà una libera uscita, o, pur così tangente al mare, una veduta sul mare con borghese panchina.
Il percorso diviene allora una segreta dimensione di spazio che non è più nostro; ed è in questo che lo sviluppo delle vie diviene come un brancolare a mosca cieca.
Un brancolare luminoso che la pietra tenera e bianca, d’un bianco leggermente livido e rosato, come la pelle di chi stà sempre vestito, restituisce con quel saltello di luci marine, screziate dalle onde robuste e rovinose che stanno per inghiottirsi, un morso alla volta, questa meravigliosa città vecchia di Molfetta... una città minuscola, come quelle che tengono su un vassoio certi avvocati, e, tutta di pietra viva, incorruttibile!
CESARE BRANDI
(da “Pellegrino di Puglia”)
