Arte in trilogia
Juvenatium: Arte in trilogia
17/07/2010 - 25/07/2010
Metti un famoso pittore, una scenografa con l'amore della fotografia e l'estro di un pasticciere decoratore e agli occhi del visitatore appare un panorama inusitato. L'intuizione di abbinare la pittura alla fotografia di uno scorcio di Giovinazzo che sia una piazza, anzichè il piccolo porticciolo, una barca in rada o uno spaccato della Cattedrale è una caratteristica che contraddistingue 1'"Avangart", presente da un paio d'anni nel nostro paese (Via Gentile, 6). Grazie all'abnegazione e caparbietà di due molfettesi, Sebastiano Pepe e Nicolo Giovine, questa società è nata con lo scopo di sviluppare e promuovere artisti locali organizzando mostre ed eventi culturali affiancandoli a maestri già affermati a livello mondiale. La mostra, inserita nel calendario dell'estate giovinazzese (nella sala S. Felice dal 17 al 25 Luglio) e patrocinata dal comune di Giovinazzo, in collaborazione con la Touring Juvenatium, ha messo in evidenza l'unicum artistico di tre distinte opere collegate da una forte connessione tematica. La spiccata vocazione artistica della scenografa molfettese Viky Depalma che, scindendo dalla sua formazione base quella di fotografa, ha messo in evidenza un gioco virtuoso di luci a volte anche un po' pessimistiche, di scorci di una Giovinazzo quasi assopita. Scorci ripresi dal pittore Michele Volpicella, artista contemporaneo barese che, con i suoi tocchi magici di colori e di luci, assicura allo spettatore una sensazione di tranquillità, guardando i tetti variopinti dei suoi paesaggi mediterranei in contrapposizione all'intensità quasi lugubre dei suoi cieli. Colpisce il gioco di luci del prospetto della cattedrale, il turchese vibrante ricco di sfumature marine che circonda il porticciolo e il contrasto cromatico della fontana dei tritoni con i tetti della chiesa S. Domenico. Tutt'altra sensazione nell'osservare distese di case dirupate di Matera, bianche e azzurre della Grecia o quelle bianche di Ostuni in un'ottica visiva dall'alto in basso che con i tetti colorati inebriano e appagano lo spettatore. Ai due artisti foto-pittorici si aggrega l'arte manipolativa di Nicola Giotti, uno scultore-pasticciere, che trova nelle lavorazioni di zucchero e cioccolato la massima espressione del suo estro. Al centro della sala una delle sue ultime opere, quasi ad omaggiare le opere dei due artisti intersecando i simboli della terra e del mare, esaltati dalla pittura e dalla fotografia. Insomma una mostra che ha dato un tocco di classe allo scarno programma dell'estate giovinazzese.