Mediterraneo

Michele Volpicella - Mediterraneo

Michele Volpicella: Mediterraneo
16/01/2010 - 14/02/2010


Con l’intervento del noto saggista e critico d’arte Vito Cracas è stata inaugurata “Mediterraneo”, la personale di pittura di Michele Volpicella allestita fino al prossimo 14 febbraio nelle suggestive corsie della Sala dei Templari, a cura della società AVANGART snc. 
Una mostra d’arte non usuale, come l’ha definita il dottor Cracas, il quale, nella sua presentazione, ha voluto lanciare interessanti spunti di riflessione sull’Arte e sulla creatività, riprendendo l’esortazione del Santo Padre agli artisti ad interpretare i valori che Dio ha messo nell’uomo e nelle cose. 
Ha invitato i presenti a non cadere nell’errore di concentrarsii solo sull’opera che più li attrae, ma a soffermarsi su ciascun quadro, con l’intento di scoprirne i particolari e di cogliere le sensazioni che l’artista vuole comunicare. 
“Portate qui i bambini, perchè i bambini sanno cogliere con immediatezza le sensazioni” ha proseguito il dottor Cracas. Un invito, dunque, a coinvolgere le nuove generazioni, spesso “distratte” e lontane da queste manifestazioni. 
Un importante auspicio rivolto in primis alle autorità ed al mondo culturale in genere è stata l’esortazione a valorizzare gli artisti pugliesi, spesso costretti a lasciare la Puglia, salvo essere poi riscoperti dopo il loro trapasso (un esempio tra tanti il maestro Cantatore). 
Veniamo alle opere esposte: una serie di paesaggi, scorci di centri antichi e di elementi a noi familiari (melograni e mele cotogne, fiori e peperoncini) trasfigurati dalla luce e da intensi, caldi, cromatismi e sempre sapientemente incastonati nella composizione del dipinto. 
Con i suoi oli su tela, Michele Volpicella riesce a portare il visitatore in un mondo reale e al tempo stesso onirico: i paesaggi riconoscibili (Matera, Polignano, Molfetta) si discostano dal realismo fotografico per diventare poetici luoghi interiori, intrisi di sentimenti, passioni, ricordi. 
Anche le figure femminili si inseriscono, con grazia, in questi contesti, generalmente assorte, con lo sguardo lontano a scrutare il proprio mondo interiore. 
Nelle scene di interni, in cui predominano le figure femminili, rimane comunque il contatto con il mondo esterno, con il paesaggio che si contempla attraverso le finestre aperte. 
Sicuramente ogni visitatore potrà percepire messaggi diversi ammirando le opere in esposizione (come ha affermato il sindaco Antonio Azzollini nel suo intervento: “l’arte dà sensazioni che vanno oltre ciò che esprime l’artista”), sicuramente, però, coglierà l’energia, la gioia di vivere, l’amore ed il legame con la nostra terra.

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